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CONVENZIONE CON LABOR
Donazione di sangue e pensioni
09-10-2013 12:01 - News Generiche

Sono ormai decine le segnalazioni che arrivano quotidianamente alla sede nazionale AVIS dalle sedi territoriali, interpellate dai patronati o dagli stessi donatori di sangue prossimi alla pensione in merito all´effettivo riconoscimento delle suddette giornate.
«Stiamo già lavorando da tempo con le istituzioni competenti e con le altre associazioni del dono per inquadrare e risolvere il problema, che si presenta delicato. Fermento e preoccupazione sono comprensibili, ma dobbiamo affrontare il tema nel giusto modo, con concretezza e determinazione - commenta il presidente di AVIS NAZIONALE, Vincenzo Saturni -per questo continueremo i nostri sforzi per giungere entro breve tempo ad una soluzione chiara e definitiva, in modo da dare certezze ai donatori che sono, prima di tutto, cittadini».
La norma prevede, infatti, che sulle anzianità contributive maturate prima del 2012 sia applicata una riduzione pari all´1% per ogni anno di anticipo nell´accesso al pensionamento rispetto all´età di 62 anni. Il taglio sale al 2% per ogni ulteriore anno di anticipo rispetto ai 60 anni.
Diversi istituti contrattuali, seppur coperti da contribuzione effettiva e utili ai fini pensionistici - come ad esempio congedo matrimoniale, permessi per Legge 104/1992, donazione sangue, permessi retribuiti per motivi familiari e lutto, diritto allo studio, sciopero e congedi parentali (ex maternità facoltativa) - sembrerebbero non utili al fine di determinare l´anzianità da prendere in considerazione per non far scattare le penalizzazioni previste.
La donazione di sangue, normata in Italia dalla legge 219/05, prevede secondo l´articolo 8 comma 1 della stessa legge il riconoscimento della retribuzione e dei contributi per la giornata in cui si è compiuta la donazione.
«Penalizzando i donatori dal punto di vista pensionistico - conclude il presidente di AVIS - non si riconosce il valore morale e solidale della donazione di sangue per il servizio sanitario nazionale, scoraggiando per l´immediato futuro la chiamata dei donatori (attuali e potenziali) e mettendo seriamente a rischio l´obiettivo dell´autosufficienza nazionale di sangue ed emocomponenti. E questo, semplicemente, non è accettabile».
Dello stesso avviso anche il CIVIS - Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani del Sangue, che nella giornata di venerdì 27 settembre ha diffuso le seguenti dichiarazioni: «le Associazioni e Federazioni di donatori di sangue AVIS, Croce Rossa Italiana, FIDAS e FRATRES comunicano che è stata avviata un´iniziativa normativa finalizzata a colmare la lacuna legislativa, che penalizza i donatori di sangue nel ricalcolo pensionistico, non tenendo conto delle giornate di assenza dal lavoro per donazione di sangue ed emocomponenti. Tale lacuna nel tempo potrebbe condizionare le attività a favore della donazione del sangue. L´iniziativa trova il consenso del Governo e del Parlamento. Le Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue auspicano pertanto che in breve tempo tale proposta possa essere definitivamente approvata».
Fonte: AVIS NAZIONALE